martedì 15 febbraio 2011

Immaturi

La prima divagazione dal tema del blog, con una doverosa premessa: vado poco al cinema (credo che la causa primaria sia una forma cronica di pigrizia che mi porta al sonno profondo sulle poltroncine della sala, per quanto scomode possano essere), e quelle volte che ci vado di solito si tratta di film di fantascienza, un po' per far contento il marito, un po' perché con quel genere di film di solito riesco a restare sveglia.
Per cui “Immaturi” di Paolo Genovese è un'eccezione alle mie abitudini cinematografiche, ma un'eccezione che si è rivelata piacevole: della trama si è detto più o meno tutto, gli attori sono tutti all'altezza della loro parte (con una personale nota di merito per Ambra Angiolini: io me la ricordo a “Non è la Rai” con l'auricolare e Boncompagni che la guida parola per parola, e trovarmela davanti come attrice brillante è sempre una bella sorpresa) e il film da quello che promette, un sorriso velato da un briciolo di malinconia.
Una commedia all'italiana dal buon ritmo, con una sola avvertenza: per apprezzarla bisogna aver passato i trenta, ed è meglio non portarsi dietro figli o nipoti adolescenti, che rischierebbero di non capire lo spirito della pellicola.

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