mercoledì 8 giugno 2011

E' nata una star?


Mark è un ragazzo nella media, senza particolari talenti, o almeno questo è quello che pensa sua madre Lynn finché una vicina non le consegna una videocassetta pornografica, in cui il protagonista è proprio Mark. E grazie a quel video Lynn scoprirà che suo figlio un talento ce l’ha, ma lo ha tenuto, per ovvi motivi, ben nascosto ai suoi genitori.
Nick Hornby nelle pagine di questo racconto da un’ulteriore dimostrazione della sua abilità a disegnare la psiche dei suoi personaggi: questo è il turno di Lynn, la madre della “star”, una donna dalla vita normale che si trova di punto in bianco a riconsiderare tutti i punti della sua esistenza.
E da una scoperta inaspettata, ma alla fine poi non così terribile come era sembrata in un primo momento, Lynn ci mostra come si possa sicuramente vivere meglio quando si è in grado di prendere tutto per il verso giusto.
Il racconto di Hornby ha un solo difetto: è troppo breve, bastano un paio d’ore per leggerlo e lascia il lettore con il dispiacere di lasciare subito i personaggi appena conosciuti e che forse avrebbero meritato un po’ più di spazio.

È nata una star?
Nick Hornby
Guanda 2010

venerdì 3 giugno 2011

Per gli amanti della fantascienza...

...un libro che non potete perdere!
Il magazzino di mondi

C'è anche il mio racconto "Il cimitero delle stelle".

Il re dei giochi


Quando finirete il terzo romanzo della serie del BarLume penso proverete il mio stesso desiderio di andare immediatamente a leggere i primi due: il libro è una commistione di molteplici generi, fra cui la commedia legata al ristretto ambiente di paese (nello specifico un immaginario paesino della Toscana nei dintorni di Pisa),  il giallo di impronta logico-deduttiva (alla Agatha Christie per intenderci) e il comico vero e proprio, irriverente e spassoso, rappresentato dal quartetto di vecchietti che staziona vita natural durante, quasi come una singola entità, nel BarLume di Massimo.
Anzi, per essere precisi, oltre a stazionare, i vecchietti occupano il biliardo, si dilettano nel pettegolezzo locale e si inventano strampalate teorie per risolvere un possibile e presunto duplice omicidio alle cui basi sembra esserci un caso di tradimento e ricatto, il tutto sullo sfondo di una tornata di una tornata di elezioni politiche, creando non pochi problemi al povero Massimo, che è chiamato a essere il braccio delle quattro formidabili menti.
Il romanzo di Malvaldi è brillante e i quattro vecchietti con le loro riflessioni, le loro manie e la loro passione per il biliardo (“Il re dei giochi”) riescono a strappare più di una risata mentre l’intreccio giallo si dipana, per lo più attraverso la riflessione e il dialogo che l’investigazione vera e propria.
Un libro che si legge fin troppo in fretta, non sapendo alla fine per chi provare più simpatia: il povero Massimo, che fa tutta la fatica e cui tocca spesso di riparare i quasi-disastri combinati dai suoi clienti affezionati o il quartetto di dolci e terribili vecchietti? Difficile a dirsi.

Il re dei giochi
Marco Malvaldi
Sellerio 2010