Mia suocera beve
Diego De Silva
Mia Suocera Beve
Einaudi 2010
Vincenzo Malinconico è un avvocato di scarso successo, sia nella professione quanto nella vita privata: quasi divorziato da un ex moglie psicologa, trascina una relazione che sembra sul punto di esaurirsi con una collega fin troppo bella e brillante per lui. L’unico rapporto positivo è quello con i figli e con la suocera Assunta, detta Ass, che si prepara a combattere una lunga battaglia contro il cancro.
Ma un episodio particolare arriva a sconvolgere la routine dell’avvocato Malinconico: si trova catapultato nello spettacolare sequestro di un camorrista latitante da parte del padre di una vittima innocente e viene nominato difensore d’ufficio del boss nel processo in diretta televisiva che l’ingegnere Orfei ha imbastito per vendicarsi e rendere onore alla memoria del figlio. Ma quanto può cambiare la vita tranquilla di Vincenzo Malinconico dopo che è diventato un eroe?
Il personaggio dell’avvocato Malinconico, perdente a tutto campo ma capace di profonde e divertenti riflessioni sul senso della vita e soprattutto sugli errori commessi è una figura divertente e a suo modo poetica: impossibile non provare simpatia per lui, con la sua tendenza a rimuginare continuamente sugli eventi e i comportamenti del passato, da cui riesce a trarre buoni insegnamenti per il futuro, che però non mette mai in pratica.
Il romanzo di Da Silva scorre veloce sotto gli occhi del lettore e lo trascina in un andirivieni fra il presente e il passato riuscendo, anche nei momenti più drammatici, a far sorridere e ridere di gusto: un episodio primeggia su tutti, la puntata del talk show televisivo di cui Malinconico è ospite, un pezzo di spettacolare comicità.